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Meccanica varia: export in lieve crescita trainato da Usa e Stati del Golfo, ma previsioni al ribasso per il secondo semestre
Rafforzamento dell’export nel primo semestre verso Stati Uniti, Arabia Saudita ed Eau. Crollano invece le destinazioni Ue con Germania, Francia e Paesi Bassi in calo

Nel primo semestre del 2024, i comparti dell’industria meccanica varia rappresentata da Anima Confindustria hanno visto un incremento contenuto delle esportazioni, con un tasso di crescita del +2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo le rilevazioni dell’Ufficio statistica di Anima Confindustria, il primo paese di destinazione per la manifattura made in Italy restano gli Stati Uniti, che registrano una crescita del +10,7% rispetto ai primi sei mesi del 2023. Ma a trainare i numeri in positivo sono soprattutto due destinazioni in rapido rafforzamento: Arabia Saudita, che segna +47%, ed Emirati Arabi Uniti, con +45%.

Tuttavia, segnali di rallentamento si sono già manifestati, anche a causa del raffreddamento delle economie dei paesi europei che costituiscono storicamente le principali mete di destinazione dell’industria meccanica italiana: continua infatti il calo delle esportazioni verso la Germania, che resta il secondo paese di destinazione ma con il segno meno (-6,6%), e verso la Francia, terzo mercato di sbocco che decresce di -0,7% rispetto al primo semestre 2023. Una contrazione che colpisce i mercati di maggiore interesse della zona Ue, con un calo delle esportazioni registrato anche in Spagna, Polonia, Paesi Bassi e Austria.

Segno meno anche per quanto riguarda le importazioni. Il settore rappresentato da Anima nel suo complesso totalizza -7,7% nel primo semestre 2024, sul quale pesa il -12,3% dalla Germania; anche per l’import, crescono invece gli Stati Uniti (+17,3%).

Secondo il commento del presidente di Anima Confindustria, Pietro Almici «I numeri rilevati dall’Ufficio Statistica di Anima riflettono la generale situazione di instabilità che già dallo scorso anno sta ostacolando il percorso di crescita dell’industria, e della meccanica in particolare. Persiste infatti il clima di scarsa fiducia negli investimenti che nel 2023 ha contribuito a fare chiudere per la prima volta il nostro comparto con un calo della produzione, aggravato dalle crescenti tensioni geopolitiche e dai conflitti in corso.

Se infatti nel primo semestre di quest’anno è stato registrato un segnale di leggera crescita
– prosegue Almici – le previsioni per gli ultimi sei mesi del 2024 sono meno ottimistiche. Dal sondaggio diffuso tra le imprese associate ad Anima, il comparto manifatturiero si aspetta un calo delle esportazioni, influenzato dalla flessione della domanda globale e dal persistente rallentamento degli investimenti industriali in settori trainanti. Queste dinamiche di mercato impongono una riflessione strategica per l’industria meccanica, per riaffermare la propria competitività sui mercati esteri e per affrontare un contesto sempre più incerto».

ANIMA Confindustria è l'organizzazione industriale di categoria che, all'interno di Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa 221.700 addetti per un fatturato di 55,5 miliardi di euro e una quota export/fatturato che supera il 60% (dati 2023 Ufficio Studi Anima). I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: edilizia e infrastrutture; movimentazione e logistica; produzione alimentare; produzione di energia; produzione industriale; sicurezza e ambiente.